IL FESTIVAL DELLE MOSTRE
NEGLI STUDI DEGLI ARTISTI

14/18 Marzo 2017 - Milano

Estetica digital al Love

Il Love di Porta Venezia non poteva trovare ospite più gradito ad animare il suo mercoledì sera. Le pagine di Coven Zine sembrano trovare la loro naturale collocazione tra l’arredo dimesso anni ’90 che accompagna da anni le serate dei giovani fashionisti milanesi.

Così, spaginate e diffuse nello spazio del bar opere e artwork di Ottavio Casiraghi (pseudonimo di un’identità che lascio scoprire al lettore), Fabrizia Compagna, Hikari Shimoda e Claudia Matè sono un assaggio di quello che si può trovare all’interno del primo numero della fanzine ideata da Stefano Filipponi, il quale ha deciso di farsi affiancare da Campagna per la cura dell’aspetto grafico. Risultato di un anno di lavoro Coven #1 riunisce gli interventi grafici e gli statement di Matthew Lutz-Kinoy, Filip Adrian, Andrè Alves, Jacopo Miliani, Felipe Pantone, Giovanni De Francesco, Giulio Scalisi, Miriam Gili oltre ai quattro già citati. I nomi sono legati da una comune estetica, quella ultra pop, anni 2000, che deve un’importante debito al digital. La grafica ammiccante da contenitore, diventa il cuore dell’intera operazione. Una kermesse di respiro internazionale e di fronte alla quale gli stessi Filipponi e Compagna sono rimasti a bocca aperta. Non si aspettavano il sostegno e l’interesse che hanno ricevuto, soprattutto da artisti ormai già molto affermati e ai quali loro hanno sempre guardato dal basso in alto. Con un po’ di amarezza sostengono di aver riscontrato più partecipazione all’estero che in Italia, dove – sostiene Compagna – lo snobismo verso gli artisti ancora in erba è una grama difficile da estirpare.

Nel creare la rivista Filipponi ha voluto certamente rivolgersi a un pubblico di lettori, ma Coven è stata per lui soprattutto un modo per creare un network che spera riuscirà a vedere crescere negli anni a venire. L’affollatissima presentazione della rivista all’interno della cornice di Studi Festival e la festa che ne è seguita, è l’esempio perfetto di come attorno a un’oggetto si possano generare situazioni di incontro molto interessanti. E poi Filipponi, che ancora giovanissimo porta sulle spalle una quantità di esperienze tutte molto diverse tra loro (dagli studi di ingegneria, dalla frequentazione di NABA, all’interesse per la moda, alla parentesi musicale a X-Factor) riconosce il valore dell’ibridazione tra contesti apparentemente lontani.

La rivista, attualmente è a tiratura limitata e può essere acquistata on-line, ma la speranza è che il progetto abbia presto occasione di poter camminare con gambe un po’ più solide.

 

Bianca Frasso

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi