IL FESTIVAL DELLE MOSTRE
NEGLI STUDI DEGLI ARTISTI

14/18 Marzo 2017 - Milano

La fine di un meraviglioso inizio

La fine di un meraviglioso inizio

Mille fogli sparsi sul tavolo: ognuno porta con sé il ricordo di un attimo.

Finalmente la risposta alla prima domanda formulata da due paia di occhi curiosi.

Levigare il proprio modo di essere, tentare di approcciarsi all’Arte non più con un atteggiamento ottuso e critico, ma per dedicarsi al concetto di POSITIVITA’. Sola e pura positività. L’unica via che intravedo è quella che va dal cuore alla bocca, dal cuore alle mani. La percorro e oggi raccolgo i frutti di una meravigliosa semina. I sentimenti, le emozioni non si possono controllare, ti travolgono e penetrandoti ti scuotono dalla testa ai piedi. Vivificano.

Da qui la scelta di approcciarsi a Studi Festival dedicando ad ogni Focus un solo articolo relativo ad uno studio, quello che, di volta in volta, più mi ha coinvolta emotivamente. Parlare di emozioni non è facile e per riuscire ad esprimerle bisogna essere poeti, io, nella vita, non sono poeta, purtroppo.

Una sfida, un lavoro su me stessa: così considero questa esperienza.

Mi guardo alle spalle. Il fil rouge che lega gli spazi scelti è il colore azzurro: opere che lo rendono protagonista, pareti, angoli di cielo ad acquerello, occhi in fotografie. Leggo: “Il colore azzurro è simbolo della comunicazione attraverso la creatività. Colore emblema della lealtà e dell’idealismo, trasmette senso di pacatezza aiutando la meditazione e l’estroversione. […] Molto abile a far tesoro delle proprie esperienze, chi si avvicina all’Azzurro ha un’innata capacità di riflessione che si manifesta sia prima che dopo una sua azione. Ha un’istintiva attitudine a stringere legami molto profondi con le persone che ama facendosi coinvolgere molto frequentemente nella sfera psichica che non in quella fisica.” Non voglio giustificarmi oltre. Lo prendo come un segno del destino che ha voluto comunicarmi qualcosa di particolare in questo periodo dell’esistenza.

Una presenza ricorrente nelle mie giornate, uno sguardo, un dialogo, un saluto a seconda della possibilità: Jaya, indiana. Due occhi neri profondi ed un sorriso smagliante; lei, con le sue origini, ha per me rappresentato il legame con una persona lontana che è il fulcro della mia esistenza. Lei, con le sue spontanee riflessioni sull’energia, le emozioni e i sentimenti, è la personificazione di questo mio percorso.

Questa è la fine di un meraviglioso inizio.

A voi che avete fatto parte di questo percorso lascio alcune parole di una canzone che, isolate dal contesto a cui appartengono, servono a dirvi GRAZIE per ciò che mi avete regalato.

I don’t wanna steal your freedom

I don’t wanna change your mind

I don’t have to make you love me

I just want to take your time

I don’t wanna wreck your Friday

I ain’t gonna waste my lines

I don’t have to take your heart

I just wanna take your time

 

Marta Carlozzo

One thought on “La fine di un meraviglioso inizio”

  1. silvana
     ·  Rispondi

    Commovente. L’esperienza formativa proposta ha ragginto lo scopo.
    La “positività” del messaggio é la strada che ci indica ogni autentica esperienza creativa, anche laddove la proposta ci guida in un contesto di dolore il linguaggio segnico o cromatico o simbolico di cui si avvale induce a riflessione e poi a sublimazione. Un potere che solo l’arte possiede.

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